Inauguro il mese di novembre con una rubrica, Due parole con, in cui vi racconto qualcosa delle persone che ho scelto di intervistare.
L’ho pensata per darmi l’opportunità di conoscere persone che affrontano sfide analoghe a quelle che vivo quotidianamente, confrontarmi con professionisti che lavorano su temi che mi interessano o con persone che hanno messo al centro delle loro attività dei valori che condivido e a cui voglio ispirarmi.
La prima persona che ho intervistato è Anna Turcato, consulente di immagine e style strategist (se ancora non la conosci, dai un’occhiata al suo sito, merita!). Seguo Anna sui social da qualche tempo e stavo tenendo d’occhio il calendario con le date dei suoi corsi per iscrivermi alla prima occasione, ma Darione mi ha anticipato, regalandomi per il compleanno una consulenza con lei (è o non è un marito wow?!?).
Ho lavorato con lei sulla definizione di uno stile più vicino alla mia nuova identità, personale e professionale, e durante la giornata abbiamo parlato anche di molte altre cose. Anna ha un percorso simile al mio. È laureata in Scienze della Comunicazione e per anni ha lavorato come dipendente, per diverse aziende. Dopo un incidente in cui ha rischiato la vita, ha deciso di lasciare il tempo indeterminato per realizzare il suo sogno. E così ha fatto.
Ha lanciato in Italia una professione che prima non esisteva, la style strategist, e in 5 anni ha aiutato moltissime persone a volersi bene, a esprimersi anche attraverso i vestiti e gli accessori che indossano e a identificare lo stile più idoneo per valorizzare la versione migliore di sé.
Anna si divide tra docenze, consulenze individuali, ricerca e gestione dei propri canali online.
Lavora moltissimo e, per gestire al meglio il suo tempo ed evitare di sottoporsi a orari eccessivi (in un suo articolo parla proprio di cosa significa
fare il “capo stronzo” con se stessa), ha scelto di segnare, ogni giorno, le ore lavorate per tenere monitorata la situazione.
Ad avermi conquistata, prima ancora di leggerla e conoscerla di persona, sono state le immagini dei suoi moodboad (
sul suo canale Instagram ne trovi diversi), che non solo le permettono di arrivare a noi in modo semplice e immediato, ma che le consentono di
rendere concreto un lavoro che è principalmente intellettuale. Quelle immagini, infatti, sintetizzano ricerca e progettazione, personalità e studi, rendendoli comprensibili a tutti.
E questa è una delle grandi sfide che viviamo oggi tutti noi che facciamo un lavoro intellettuale.
Per quel che mi riguarda, ogni volta che mi viene affidato un progetto mi siedo a tavolino, studio la situazione e l’obiettivo da raggiungere, individuo la strategia migliore e schiero gli strumenti che mi servono per quel progetto. Ogni strumento apre percorsi e possibilità differenti: scelgo quelli che sono più in linea con le esigenze e le finalità del progetto stesso e li condivido poi con clienti e collaboratori.
E tu? Come traduci in concretezza il lavoro intellettuale?
Con Anna sono stata talmente bene che abbiamo parlato anche della possibilità di portare a Rovigo
uno dei suoi corsi. Ti interessa l’idea?
Foto dal sito www.annaturcato.com
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